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CRISTIANA MARIOTTO 25-02-2013

Cristiana MariottoAbbiamo trovato giusto dare un po’ di spazio ad un approfondimento sulle opere che Cristiana Mariotto esporrà dall’8 al 17 marzo 2013 presso la biblioteca di Affi all’interno di Tédonna.
Innanzitutto ricordiamo che Tèdonna è un interessante appuntamento che da alcuni anni si svolge ad Affi in occasione della Festa della Donna; nell’arco di una settimana attraverso una serie di film, incontri e opere di alcune artiste viene creata l’occasione per riflettere sulla realtà dell’essere donna, nelle sue difficoltà pratiche, nelle sue declinazioni storiche e nelle sfumature di una sensibilità peculiare nell’interpretazione della realtà.
“Ritratti al femminile” va letto essenzialmente in quest’ottica, si tratta ritratti interiori, in cui Cristiana cerca di "descrivere" sentimenti e situazioni legati al momento in cui viviamo, sono riflessioni sulla nostra realtà.

LE OPERE

Riportiamo di seguito i titoli e una breve spiegazione delle opere fornitaci dalla stessa autrice.

«Preferisco me che vuol bene alla gente a me che ama l’umanità»

In quest’ opera c’è una sorta di ponte verso gli altri, c’è qualcosa di comune che deve essere amato non in termini ideali (io che amo l’umanità) ma in termini concreti (io voglio bene alla gente). La frase, tratta dalla raccolta “Possibilità” della poetessa polacca premio nobel Wislawa Szymborska, pone l’accento sull’importanza della solidarietà tra gli uomini in particolari momenti della storia.

Metamorfosi

La vita cambia continuamente ed io devo adeguarmi a questo cambiamento, a questa perenne evoluzione...

L’ordito dei sogni

Mi abbandono e sogno e penso e rifletto e accetto semplicemente di “stare” all’interno delle cose.

Aspettando tempi migliori

In questo momento così complesso mi pongo in una situazione di attesa cercando di comprendere la realtà di oggi attraverso l’esperienza del passato.

Fragilità

Ci sono momenti nella vita in cui ci sentiamo fragili e ricerchiamo in noi stessi la forza per ripartire.

La sfida

Spesso la vera sfida è con noi stessi quando ci poniamo dei limiti che sembrano invalicabili.

Evoluzioni

Movimento e trasformazione

LO STILErecensione di Eros Olivotto

Quella di Cristiana Mariotto è una scultura rigorosa, la cui ragione più che da intento descrittivo è dettata dall’esigenza interpretativa dell’autrice. Sintesi tra classico e moderno, si evolve poi segnando una svolta decisiva verso il contemporaneo, come a sottolineare il senso di una maggiore libertà e di una raggiunta consapevolezza.


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IL RAKU di Laura Ottolini

Cos’è

Il Raku è un'antica tecnica giapponese per fare ceramica. Nasce nel 16° secolo e inizialmete si identifica con la produzione delle tazze da tè, indispensabili al rito cerimoniale dei monaci zen. In pieno accordo con l'estetica giapponese, ha il carattere dell'asimmetria, dell'irregolarità e dell'imprevedibilità. “lascia che accada”, “gioisci il giorno”: questo è il significato primitivo del “fare raku”. Nella seconda metà del secolo scorso, soprattutto in America, è stata ripresa questa antica tecnica e si sono fatte nuove ed interessanti sperimentazioni.

La tecnica

La ceramica raku si ottiene con una prima cottura dell’oggetto, modellato, svuotato ed essicato, a 980°C circa per ottenere il biscotto e da una successiva cottura a 920° circa per ottenere la smaltatura. L'argilla usata è molto ricca di sabbia, a cui viene aggiunta della chamotte (terracotta macinata) per rendere l’impasto più poroso e resistente agli sbalzi di temperatura. La prima cottura, o biscottatura, si ottiene facendo cuocere molto lentamente l'oggetto in forni elettrici. Altrettanto lentamente si lascia raffrepare. L’aspetto più interessante è rappresentato dalla seconda cottura. Il pezzo, dipinto con smalti a bassa fusione, ossidi, sali minerali...., viene introdotto nel forno (a gas) già caldo e rapidamente portato alla temperatura di fusione degli smalti. A questo punto, il forno viene aperto e, con lunghe pinze, i pezzi vengono estratti incandescenti e immediatamente coperti di segatura, o paglia o foglie secche, per ottenere un'atmosfera riducente, “una affumicatura” che, insieme al brusco raffrepamento, produce effetti di craquelatura e riflessi metallici unici e solo in parte programmabili.


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LA CERAMICA GRAFFITA di Eleonora Pedrazzoli

la storia

un antico piatto realizzato con questa tecnicaLa ceramica graffita in Italia si sviluppò prevalentemente nelle regioni settentrionali, con alcune differenze a seconda dei luoghi e dei tempi (dal XIV secolo al XVI e oltre). Largamente prodotta in Emilia, dove si distinse Ferrara, Bologna e Faenza e particolarmente nel Veneto, con Padova, Treviso e Venezia. Le forme furono dapprima semplici come piatti e scodelle; solo in seguito apparvero oggetti più complessi come l’alzata, gli albarelli. I motivi centrali delle decorazioni sono svariatissimi ogni uno con un significato: la stella di David che era un segno propiziatorio, la melagrana (abbondanza e di fertilità), numerosi animali come la cerva, il coniglio (fertilità), il leopardo, gli uccelli, il cane (fedeltà), gli alberi (vegetante e secco). Le immagini principali venivano poi “rinchiuse” con delle righe multiple o foglie e volute di gusto gotico disposte a fascia sulle tese. Temi vegetali e geometrici appaiono anche a coprire completamente la stoviglia e spesso sono disposti a fasce e lavorati a stecca. In alcuni casi i colori erano mescolati al piombo, questo li rendeva lucidissimi e permetteva un effetto "sbavatura". La qualità della decorazione variò molto anche nello stesso centro di produzione e nello stesso periodo: accanto a stoviglie dal disegno semplicissimo destinate all'uso corrente, sono state trovate ceramiche con raffigurazioni estremamente elaborate ed elegantissime. Molto spesso accadeva che in bottega era il ragazzo più giovane, l’apprendista, che si occupava delle decorazioni. Se vi viene voglia di vedere alcune di queste “meraviglie” potete recarvi al museo internazionale delle ceramiche di Faenza, alla Fondazione Carife Cassa di Risparmio di Ferrara oppure a Venezia Palazzo del Podestà a Malamocco.

Tecniche di lavorazione

L'oggetto viene inizialmente creato al tornio utilizzando argilla sedimentaria. Le forme sono quelle delle stoviglie classiche tardomedievali e rinascimentale (piatti, piattini, ciotole, catini, boccali, alzate, albarelli, caraffe …). A crudo viene steso un velo di argilla fluida di colore bianco chiamato ingobbio. Sull'argilla bianca, ancora umida, viene eseguito a mano libera il disegno e la decorazione di contorno che si desidera utilizzando una punta metallica o una stecchetta di legno mettendo allo scoperto la sottostante argilla che diventerà rossa dopo la cottura (oggetto graffito a punta sottile o ribassato a stecca). L'oggetto viene cotto in forno a 980 °C (biscotto). Il biscotto può essere poi colorato con pochi colori primitivi che sono ossidi metallici sottovetrina, quali il verde ramina (ossido di rame), il giallo ferraccia (ossido di ferro). Prima di essere nuovamente cotto in forno, l'oggetto viene parzialmente invetriato che lo renderà impermeabile, con cristalline incolori o leggermente colorate con gli stessi ossidi metallici..


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Utilità: DOVE CUOCERE LE STATUE del 15.03.2011

Questo articolo avrà uno sviluppo molto anomalo e di questo ci scusiamo in anticipo. Intendiamo raccogliere qui tutta una serie di informazioni su costi, servizi, caratteristiche e la locazione dei forni per la cottura della terracotta nella provincia di Verona. Pubblicheremo le notizie alla spicciolata, man mano che ci verranno fornite. La data di pubblicazione vi aiuterà ad orientarvi sull’aggiornamento dei dati. Apprezzeremo molto ogni segnalazione che ci perverrà.

A est di Verona

S.GIOVANNI LUPATOTO Colorificio San Giovanni
  • indirizzo:

    via Roma, 47- tel. 045.546667

  • vendita argilla:

    argilla rossa: 10,30€/25kg
    su ordinazione può procurare argilla semi-refrattaria (pacchi da 20/30 kg) o colorata (pacchida 5 kg)

  • dimensione forno:

    circa 38x38x38 cm

  • costo medio di una cottura:

    forno intero: 30€, quindi circa 15€ per un pezzo 20x20x20 cm

    si effettua cottura a terzo fuoco

  • altri servizi:

    Il colorificio tiene numerosi corsi di arti decorative di durata tra le 3 e le 16 ore di cui uno di ceramica (modellazione e colombino) e uno di patine effetto antico, non specifico ma ben appplicabile alle sculture in terracotta.

S. BONIFACIO Violato
  • indirizzo:

    via Puccini, 9 - Prova di S. Bonifacio
    045.6100305

  • vendita argilla:

    rossa grezza: 6€/13kg
    rossa toscana: 8€/25kg

  • dimensione forno:

    molto grande, è lo stesso utilizzato per la produzione di orci, vasi e statue proprie della ditta Violato

  • costo medio di una cottura:

    circa 5€ per un pezzo 20x20x20 cm

  • altri servizi:

    in programmazione corsi di tornio al raggiungimento di almeno 3 alievi; telefonare allo 045.6100305 per ulteriori informazioni.


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